Nel corso di un intervista rilasciata a Sporteconomy.it (potete leggerla integralmente QUI)
il presidente
della Lega Pro, Mario Macalli (nella foto), ha ammesso
che il calcio “non è mai stato un business al nostro livello”.
Ha proseguito Macalli: “Ci troviamo di fronte ad un calcio in
pre-fallimento, con una serie di realtà calcistiche che sono dei veri e
propri cadaveri. E’ chiaro che in tutto questo c’è una responsabilità
tecnica anche della Covisoc, cui sono delegati una serie di controlli”.
“Forse è arrivato il tempo di modificare e rinnovare questa
struttura. Certi numeri sono sotto gli occhi di tutti, eppure molte
realtà continuano a spendere come se nulla fosse. Se voglio andare in
pizzeria per mangiarmi una pizza devo avere almeno il denaro nel
portafoglio per poterlo fare. Traslato questo esempio nel mondo del
calcio, mi sembra che siano molti i presidenti senza i due euro per la
pizza”, ha sottolineato il numero uno della Prima e Seconda Divisione di
Lega Pro.
In quanto alla riforma della Lea Pro che andrà a regime nel 2014-2015 (“La riforma 2014-2015 passo per passo”),
Macalli ha spiegato: “Non è una riduzione dei club, come spesso molti
addetti ai lavori hanno erroneamente commentato, semmai è proprio il
contrario. Cambiano di fatto le regole ed il tutto è inserito in un
quadro di cambiamento più generale dettato dalle stringenti condizioni
economiche del nostro Paese. Noi abbiamo una serie di regole e le
rispettiamo, degli altri non posso dire lo stesso. Anche questo è un
elemento su cui invito a riflettere tutte le componenti del nostro
sistema calcio”.
Macalli, la colpa è tua.
RispondiEliminaSono anni che pensi di risolvere i problemi di bilancio delle squadre di Lega Pro con i proventi dei diritti tv di quelle 4 partite che trasmettono di tanto in tanto, e i proventi dei siti online di calcioscommesse.
Ma di tuo, che riforma hai fatto, a parte questa stronzata della C unica?